“Il connubio fra ars iuris e ars celebrandi” Webinar

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“Il connubio fra ars iuris e ars celebrandi” Webinar

Mag 5 at 19:00 - 20:30

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Da quasi due secoli il tema della liturgia, nelle sue varie prospettive, anche grazie al Movimento Liturgico del XX secolo, suscita un vasto interesse nella vita della Chiesa, come ne testimonia il primo dei documenti del Concilio Vaticano II, la Costituzione Sacrosanctum Concilium, cui faranno seguito nei decenni successivi i più recenti documenti pontifici sulla liturgia quali il Motu proprio Summorum pontificum di Benedetto XVI ed il Motu proprio Spiritus Domini di Papa Francesco.

Per avvicinarsi adeguatamente alla liturgia ed alla sua funzione nella vita della Chiesa, è necessario porre attenzione alla terminologia tecnica liturgica e canonica, connubio fra ars iuris ed ars celebrandi. L’espressione“edificio di culto”, ad esempio, appartiene al linguaggio civile e concordatario, ma è sconosciuto al Codice di diritto canonico, che utilizza “Chiesa” e “Luogo sacro”. Dal momento che la destinazione all’azione liturgica la qualifica radicalmente, la chiesa non si può considerare una generica opera architettonica. Essa infatti è debitrice della sua conformazione alla relazione che la lega all’assemblea del popolo di Dio che vi si raduna. È l’assemblea celebrante che “genera” e “plasma” l’architettura della chiesa.

Chi si raduna nella chiesa è la Chiesa -popolo di Dio sacerdotale, regale e profetico- comunità gerarchicamente organizzata che lo Spirito Santo arricchisce di una moltitudine di carismi e ministeri. La Chiesa proietta ed imprime se stessa nell’edificio di culto e vi ritrova tracce significative della propria fede, della propria identità, della propria storia e anticipazioni del proprio futuro. Lungo il corso dell’anno liturgico l’assemblea locale si raduna nell’edificio di culto, in comunione con tutta la Chiesa, per fare memoria del mistero pasquale di Cristo, nell’ascolto delle Scritture, nella celebrazione dell’Eucaristia, degli altri sacramenti e sacramentali e del sacrificio di lode. Nelle chiese inoltre la comunità credente accoglie ogni uomo che per qualunque ragione bussa alla sua porta e a lui, mediante segni visibili, fa intuire la propria fisionomia e rivolge la sua parola.

I molteplici linguaggi ai quali la liturgia ricorre -parola, silenzio, gesto, movimento, musica, canto- trovano nello spazio liturgico il luogo della loro globale espressione. Da parte sua lo spazio contribuisce con il suo specifico linguaggio a potenziare ed a unificare la sinfonia del linguaggio di cui la liturgia è ricca. Così, anche lo spazio, come il tempo, è coinvolto dalla celebrazione del mistero salvifico di Cristo, tanto che se ne può parlare come di una “icona”. La chiesa-edificio si può considerare una “icona escatologica” grazie al collegamento dinamico che unisce il sagrato alla porta, all’aula, all’altare e culmina nell’abside, grazie all’orientamento di tutto l’edificio, al gioco della luce naturale, alla presenza delle immagini e al loro programma.

Si pensi ai tre “luoghi” eminenti del presbiterio: l’altare, l’ambone e la sede del presidente. L’altare nell’assemblea liturgica non è semplicemente un oggetto utile alla celebrazione, ma è il segno della presenza di Cristo, sacerdote e vittima, è la mensa del sacrificio e del convito pasquale che il Padre imbandisce per i figli nella casa comune, sorgente di carità e unità. L’ambone è il luogo proprio dal quale è proclamata la Parola di Dio. La sua forma è correlata a quella dell’altare, il cui primato deve comunque essere rispettato. L’ambone è collocato in prossimità dell’assemblea, in modo da costituire una sorta di cerniera tra il presbiterio e la navata. La sede del presidente è il luogo liturgico che esprime il ministero di colui che guida l’assemblea e presiede la celebrazione nella persona di Cristo, Capo e Pastore, e nella persona della Chiesa, suo Corpo.

I presupposti giuridici sono anche il punto di partenza per comprendere fino a che punto l’ars celebrandi, stile con cui la comunità domenicana celebra oggi, è inscindibilmente congiunta nella predicazione domenicana. Un legame forte sia a livello storico, avendo l’Ordine dei Predicatori meditato ed operato nei secoli il rapporto tra predicazione e liturgia, sia a livello generale, essendo ambito e opportunità per la predicazione. L’analisi dell’ars celebrandi dal piano storico a quello contemporaneo, pur facendo emergere l’animosità del dibattito scientifico, permetterà di comprendere la peculiarità della predicazione nell’Ordine dei Predicatori.

Relatori: Vincenzo Fasano and P. Dominic Jurczak, O.P.

Webinars Pre-conferenza per la conferenza interfacoltà Communitas 2021, “La Predicazione e le Arti” (7-8 maggio)

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Communitas 2021

Dettagli

Data:
Mag 5
Ora:
19:00 - 20:30
Categorie Evento:
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Sito web:
https://sites.google.com/pust.it/communitas/webinar-may5

Luogo

Online

Organizzatore

ANGELICUM
Phone
(+39) 06.67021