Re-thinking Solidarity: Solidarity between the generations – environmental and financial sustainability

Venerdì 20 novembre si è svolto il secondo del ciclo di conferenze “Ripensare la solidarietà”, organizzato dall’Istituto di Cultura St. John Paul II, in collaborazione con il St Benet’s Institute (University of Oxford), in collaborazione con l’Irish Centre for Democracy and Peace Building, e l’Istituto Culturale Polacco di Londra. Jonas Salk, che ha sviluppato il primo vaccino antipolio, ha detto che “la nostra più grande responsabilità è quella di essere buoni antenati”. Con queste parole Lord Alderdice, moderatore del dibattito, ha aperto la discussione, accompagnato da suor Helen Alford OP, Kalypso Nicolaidis, Carlos Fidalgo Gallardo e Marek A. Cichocki.

Il punto di partenza delle riflessioni dei relatori sull’origine e sul senso di solidarietà interpersonale è stato il 40° anniversario sia della fondazione del movimento “Solidarietà” in Polonia che della seconda enciclica Dives in misericordia di Giovanni Paolo II. I concetti presentati dall’enciclica sono diventati il fondamento teologico e filosofico per la comprensione del fenomeno e l’imperativo della solidarietà.

Il primo relatore è stata suor Helen Alford OP, che ha sollevato due questioni principali: in primo luogo, il rapporto tra la tutela dell’ambiente e la crescita economica equilibrata, e in secondo luogo, l’essenza e il significato della solidarietà intergenerazionale. Ha sottolineato che, dall’inizio degli anni ’80, quando Solidarietà è stata fondata, c’è stato un cambiamento di mentalità, che si è riflesso nella percezione dello sviluppo economico e della tutela dell’ambiente come fattori che non si escludono a vicenda, ma che – in combinazione – sono cruciali per risolvere i problemi sociali. Tuttavia, per quanto riguarda la solidarietà intergenerazionale, ha evidenziato una tendenza preoccupante in cui questa è vista solo come un dovere e una responsabilità delle giovani generazioni nei confronti degli anziani. In questo contesto, ha sottolineato che la solidarietà intergenerazionale è come un debito. Non siamo in grado di ripagare ciò che abbiamo ricevuto dai nostri anziani, ma ripaghiamo questo debito sostenendo le generazioni future.

La solidarietà, egli crede, è il frutto dell’uso della libertà in tutte le interazioni e relazioni tra le persone.

L’ oratore successivo è stato Carlos Fidalgo Gallardo, che – riferendosi al tema della serie di dibattiti – ha affermato che vale la pena ripensare la solidarietà, considerando ogni ruolo che svolgiamo nella vita. Si è concentrato sulla comprensione della solidarietà nel contesto della libertà. In primo luogo, ha parlato della libertà come consapevolezza della propria esistenza e dello specchio (speculum) in cui proiettiamo una futura “versione migliore di noi stessi”. La solidarietà, egli crede, è il frutto dell’uso della libertà in tutte le interazioni e relazioni tra le persone. Ha spiegato che è una combinazione dello sforzo della libertà per raggiungere un bene comune, più grande, che include il futuro.

All’inizio della sua presentazione, Marek A. Cichocki ha descritto il tema della solidarietà tra le generazioni come uno dei problemi più esplosivi in Europa. Ha elencato tre sfide che la solidarietà intergenerazionale ha affrontato negli ultimi anni e che non possono prescindere da una risposta. In primo luogo, la crisi finanziaria, che ha minato la fiducia nel funzionamento dei meccanismi di solidarietà attraverso una società di mercato. In secondo luogo, la pandemia, che ha colpito in particolare i rapporti tra anziani e giovani, ha creato nuove tensioni, ma è anche un’occasione unica per dimostrare solidarietà, e in terzo luogo, la crisi climatica, un tema particolarmente sentito dalle giovani generazioni, perché direttamente collegato al loro futuro. Ha anche evidenziato il ruolo della famiglia, che è il campo più importante in cui si può sperimentare e praticare la solidarietà intergenerazionale. “È lì che ci troviamo di fronte alle sue difficoltà, alla necessità di scelta e di negazione, all’essenza dei diritti e dei doveri”, ha detto.

L’ultimo a parlare è stato Kalypso Nicolaidis, che nella sua presentazione ha fatto riferimento a tutti i precedenti contributi. Ha sottolineato tre tensioni che sorgono in relazione alla solidarietà, alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile. In primo luogo, l’attività politica, che da un lato è espressione dell’agire per conto degli altri, anche delle generazioni future, ma è anche soggetta alla tirannia dell’”adesso”. In secondo luogo, la tensione tra il pensiero a lungo termine e quello a breve termine. Infine, ha sollevato la questione della solidarietà nel contesto dell’integrazione europea, chiedendo se la solidarietà può essere efficacemente attuata a livello di Unione europea.

Sintesi: Konstancja Pikus