Tomismo essenziale e neoclassica a confronto: Cornelio Fabro e Gustavo Bontadini.

Dario Sacchi

Università Cattolica del Sacro Cuore

“Tomismo essenziale e neoclassica a confronto: Cornelio Fabro e Gustavo Bontadini.”

I due pensatori esaminati sono rispettivamente gli esponenti più significativi delle due principali tendenze che nel secondo Novecento hanno dominato il dibattito fra i cultori della metafisica classica in Italia: da una parte la concezione, sicuramente più fedele alla lettera del tomismo, dell’essere come perfezione di tutte le perfezioni, in quanto tale trascendentale e analogica, dall’altra l’univocità di una nozione di essere fondamentalmente equiparata a quella di esistenza. Quale delle due tendenze appare oggi più idonea a fronteggiare le critiche moderne e contemporanee alla metafisica? Pregi e limiti sono rinvenibili in entrambe, come cercherò di mostrare nella mia esposizione, ma forse non sarebbe impossibile approdare a una formulazione del sapere metafisico in grado di superare talune rigidità finora presenti nell’una e nell’altra impostazione.

Dario Sacchi è professore ordinario di Filosofia Teoretica nell’Università Cattolica di Milano. I suoi studi iniziali sul neoidealismo britannico e in particolare sulla figura di F. H. Bradley sono stati la premessa di successive indagini, di prevalente impostazione teoretica, volte a saggiare la consistenza e la vitalità di alcune idee chiave della metafisica classica nel confronto con le istanze provenienti da vari settori della filosofia contemporanea. La sintesi più organica delle sue posizioni nel campo dell’ontologia è rinvenibile nel volume “Lineamenti di una metafisica di trascendenza”, per i tipi della casa editrice Studium di Roma. Si è occupato anche di tematiche attinenti al pensiero di Kant, Hegel, Nietzsche, Kierkegaard, Rousseau. È membro del comitato scientifico di varie riviste e collane filosofiche.phy

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