Il corso monografico intende analizzare e approfondire il “caso Galileo”, emblematico per presentare alcuni dei più importanti problemi che sono emersi nello sviluppo del rapporto tra scienza, filosofia e fede e che sono tuttora utili da ricordare per far progredire il dialogo contemporaneo tra scienziati, filosofi, storici e teologi. Dapprima si illustreranno la vicenda biografica dello scienziato, collocandola nel particolare periodo storico-religioso in cui si svolse, e la vicenda processuale che lo vide protagonista. In seguito ci si concentrerà sul ruolo di Galileo all’interno della ‘rivoluzione copernicana’, per apprezzare il valore delle scoperte astronomiche, l’importanza del metodo sperimentale da lui proposto – che segna l’inizio della ‘nuova scienza’ nell’età moderna – e la posizione assunta dal matematico-astronomo verso l’interpretazione della Sacra Scrittura e la distinzione tra gli ambiti propri della scienza e della fede. Si presenteranno quindi le maggiori differenze tra la ‘nuova scienza’ e la scienza aristotelica – con la concezione dell’universo precedentemente elaborata e a quel tempo in totale corrispondenza a una certa visione teologica – sottolineando gli aspetti epistemologici più rilevanti e il cambio di ‘paradigma’ avvenuto nella cultura di un’epoca ormai avviata verso l’età moderna. Infine, si spiegherà come il caso Galileo, nei secoli successivi e in tempi molto recenti, sia stato oggetto, da parte della Chiesa, di una seria e accurata riflessione, culminata con l’istituzione di un’apposita Commissione pontificia, voluta direttamente dal papa s. Giovanni Paolo II, per studiare con attenzione quanto accaduto all’epoca, sia per ‘riabilitare’ la figura dello scienziato pisano sia per chiarire la posizione della Chiesa di allora e di oggi