La rivista THE ANGELICUM Luglio 2020 è stata inviata!
Estratto dal messaggio del rettore del Angelicum, P. Michał Paluch, O.P.
Cari amici,
In mezzo a questo tempo incerto di malattia, morte e isolamento vi invio le parole di nostro Signore: “Non abbiate paura!” Quando tanti sono privati della grazia dei sacramenti, vi assicuro che i Domenicani dell’Angelicum hanno ancora il privilegio di presentare le esigenze della nostra comunità accademica dispersa e dei nostri benefattori al Signore nell’Eucaristia quotidiana. Continuiamo a sollevarvi nella preghiera, così come tutti coloro che ci servono in vari modi per far andare avanti la vita. Questa preghiera ci porta nel corpo spezzato di Cristo che soffre in tutto il mondo. San Giovanni Paolo II ci ha detto che questo Cristo sofferente rivela la radicale misericordia di Dio (Dives in Misericordia 8).
Ci vengono spesso ricordati, in tempi come questi, la saggezza e l’intuizione del nostro amato San Giovanni Paolo II, che ha iniziato il suo pontificato con le stesse parole di Gesù: “Non abbiate paura!” Pieno di Spirito e di un coraggio incrollabile, nato dalle battaglie della sua giovane vita e dai suoi anni di lotta contro la cultura della morte, egli comprese che l’impegno culturale era fondamentale per la missione di Cristo oggi. Voleva fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione (Novo Millennio Ineunte 43).
Il piano di Dio è perfetto e non verrà vanificato, portando il bene dal male. In mezzo a questa pandemia l’Angelicum ha avuto il privilegio di lanciare l’Istituto di Cultura San Giovanni Paolo II il 18 maggio, giorno del suo centesimo compleanno. Questo nuovo istituto per tutta la Chiesa nasce dal cuore grato e dall’impegno generoso dei fedeli laici polacchi in collaborazione con la Fondazione San Nicola, la Fondazione Futura Iuventa e l’Angelicum. Come figlio della Polonia e Rettore della nostra università, sono onorato di far parte di questo impegno a nome del più illustre alunno dell’Angelicum (Lettera al rettore, Papa Francesco). San Giovanni Paolo II non deve diventare solo una figura storica, ma i suoi scritti devono essere accessibili a generazioni di studenti per farli conoscere in tutti gli aspetti della nostra cultura…
Leggi l’articolo completo (inglese) di p. Paluch QUI (pagina 4)