La nuova Decana di Teologia: Ammaliata dalla bellezza della Verità

La nuova Decana di Teologia: Ammaliata dalla bellezza della Verità

“Dobbiamo insegnare la bellezza, come ha affermato il Papa Emerito Benedetto XVI. Dobbiamo presentare la bellezza al mondo di oggi, perché molti spesso non ascoltano ragionamenti puramente logici. Come università, è quello che stiamo facendo: stiamo formando altri teologi che sono stati ammaliati dalla bellezza della verità e che possono condividerla con altri”. Suor Catherine Joseph Droste, OP, membro delle Sorelle Domenicane della Congregazione di Santa Cecilia a Nashville, Tennessee, ha fatto queste affermazioni quando le hanno chiesto della sua nuova posizione come Decana della Facoltà di Teologia alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino (Angelicum).

Sr. Catherine Joseph e il Nuovo Maestro Generale dell’Ordine

 

Nata in Iowa, Suor Catherine ha studiato teologia all’Angelicum e parecchi anni più tardi, dopo aver svolto vari incarichi nelle scuole e nel college della Congregazione negli USA, è tornata ad insegnare. Dal 2011 è Professore di Teologia e anche Vice Preside della Facoltà.   

Suor Catherine, coma la chiamano i suoi studenti, sottolinea che il suo ruolo principale come nuovo Decana è quello di servire gli studenti e di supportare la Facoltà nel rafforzare il programma di Teologia. E’ ben consapevole che le è stata consegnata una storia veneranda. Sa anche che l’Angelicum sta collaborando nel formare futuri leader e teologi nella Chiesa. Una delle sfide di essere un teologo nel mondo moderno è che gli insegnanti e i predicatori non solo devono essere esperti nella fede, ma anche capaci di presentare la fede agli altri in modo compassionevole e interessante. 

Suor Catherine Joseph è nota per la sua grande passione e dedizione. Quando le hanno chiesto di condividere la sua opinione sul ruolo dell’Università, ha risposto con semplicità e chiarezza: “Noi amiamo San Tommaso e amiamo l’Ordine Domenicano. Ed è sulla base di questo che serviamo la Chiesa. Credo che il più grande contributo che l’Angelicum possa dare oggi alla Chiesa è di essere ciò per cui è stato fondato”. 

(Un ringraziamento particolare a Letizia Miccoli per il suo lavoro di traduzione)