“La nostra vicinanza gli uni agli altri” – Messaggio alla comunità dell’ANGELICUM da parte di Padre Gerard Timoner OP, Maestro dell’Ordine dei Domenicani

“La nostra vicinanza gli uni agli altri” – Messaggio alla comunità dell’ANGELICUM da parte di Padre Gerard Timoner OP, Maestro dell’Ordine dei Domenicani

To the Angelicum, from the Master of the Order, Fr. Gerard Timoner OP #Coronavirus #COVID19

To the Angelicum Community from Fr. Gerard Timoner OP, Master of the Order & Grand Chancellor (making a SPIRITUAL COMMUNION: http://bit.ly/SpiritualCommunionAngelicum )

Posted by Pontifical University of St. Thomas Aquinas – Angelicum on Saturday, March 14, 2020

“La nostra vicinanza gli uni agli altri” – Messaggio alla comunità dell’ANGELICUM da parte di Padre Gerard Timoner OP, Maestro dell’Ordine dei Domenicani (fare COMUNIONE SPIRITUALE)

Cari fratelli e sorelle, Cari studenti dell’Angelicum qui a Roma, il nostro fratello Benedict Croell mi ha chiesto di fare questo video messaggio per voi. All’inizio ho esitato, ma poi ho pensato che avesse ragione. Vorrei, così, che questo semplice messaggio sia come un segno della nostra comune vicinanza nel presente momento in cui il bene comune richiede “l’allontanamento sociale”. Per quanto possa sembrare paradossale, mantenere le distanze gli uni dagli altri significa prendersi realmente cura l’uno dell’altro. In questo tempo di quarantena che coincide con il periodo liturgico della Quaresima, siamo invitati a fermarci a riflettere sulla vicinanza di Dio a ciascuno di noi. Quando il culto pubblico è sospeso per il benessere degli adoratori, diventiamo profondamente consapevoli dell’importanza della comunione spirituale. Gesù rimane vicino a noi anche quando siamo affamati del Pane di Vita. Tutti sappiamo che esistono nel mondo fratelli e sorelle che in luoghi remoti possono partecipare alla celebrazione eucaristica solo una o due volte all’anno. Ora comprendiamo, in modo esperienziale, la loro fame dell’Eucaristia e il loro desiderio di ministri.

Permettetemi di ricordare ciò che conosciamo nel profondo del nostro cuore. Se vogliamo diffondere il Vangelo, dobbiamo stare con la gente, dobbiamo essere prossimi, dobbiamo essere vicini a ad ogni uomo! Un incontro virtuale, come quello che sto cercando di fare ora, non può sostituire un incontro personale. Dobbiamo superare i confini culturali, linguistici, anche ideologici, per diffondere la Parola di Dio. Al contrario, se vogliamo arrestare la diffusione di qualcosa di pericoloso se non mortale come il coronavirus, dobbiamo mantenere le distanze, dobbiamo astenerci dall’incontro personale. Ogni incontro ravvicinato reca in sé il potenziale per diffondere il contagio.

L’attuale pandemia mostra chiaramente che per far circolare qualcosa è necessaria la vicinanza e l’incontro personale. Allora, dopo questa pandemia, mi auguro che non ne dimenticheremo la lezione: se vogliamo che il Vangelo circoli nel nostro mondo secolarizzato, è necessaria la stessa vicinanza e lo stesso incontro personale. Spero che i vostri studi all’Angelicum vi contaminino profondamente con la Buona Novella. Così, come un aeroporto potrebbe tristemente essere un hub per la diffusione di un virus, l’Angelicum potrebbe essere come un aeroporto, un hub, un luogo dove gli studenti di tutto il mondo approfondiscono la loro conoscenza e la loro fede, in modo che possano contagiare positivamente tutti con la gioia contaminante del Vangelo.

Continuiamo a pregare per i malati e per coloro che li curano. Anche nella nostra solitudine, Dio ci è vicino e non siamo mai soli, perché tutti noi apparteniamo al Corpo di Cristo.