Nuovo Fratello Domenicano

Nuovo Fratello Domenicano

Fr. Dominik Jurczak, OP

 

Raconteci di te. Di dove sei? Com’è stata la tua vita crescendo? Cosa ti ha spinto all’ordine domenicano?

Sono polacco. Vengo da una famiglia di cinque persone e ho due sorelle. Prima di entrare nell’Ordine studiavo informatica (1999-2002). Durante quel periodo mi sono anche offerto volontario per il programma di catecumenato (RCIA), accompagnando gli adulti che si preparavano per il battesimo nel nostro convento domenicano a Poznań. Durante quel periodo, stavo rispondendo alle difficili domande di coloro che si preparavano ad entrare nella Chiesa. Sono stato costretto ad affrontare le difficili domande della vita e della mia fede, inclusa la questione della mia vocazione. È così che ho deciso di unirmi all’ordine domenicano. Semplice … ma Dio è semplice.

Cosa speri di portare alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino?

Spero di portare l’esperienza del dialogo: la fede di una persona cresce non solo quando si studia a livello scientifico, ma anche quando la fede è condivisa …

Cosa hai apprezzato di più come nuovo domenicano all’Angelicum?

Adoro gli studenti e la loro passione per lo studio: trovare la verità! Per me è sorprendente come la ricerca della verità ci avvicini alla Verità!

Perché sei diventato un insegnante di liturgia?

Il mio primo sogno era studiare l’ecclesiologia. Grazie ai miei superiori – ho deciso di concentrarmi sulla liturgia. In realtà, non c’è una grande differenza: se studi la liturgia, studi l’ecclesiologia: la Chiesa sulla preghiera. In Polonia, i domenicani sono riconosciuti per la loro cura della liturgia e per la sua bellezza; Volevo sostenere quella missione! Credo che il rinnovamento della Polonia della liturgia dopo il Vaticano II sarà un contributo significativo per la Chiesa universale.

C’è un libro in particolare che ti ha ispirato e perché?

Ci sono molti libri che mi ispirano. Adoro i libri di Joseph Ratzinger. È un grande teologo. Adoro il modo in cui scrive e come fa la sua teologia, anche se non sono sempre d’accordo con tutti i suoi pensieri e idee. Questo non significa che sono contrario al suo insegnamento. No, ma a volte le sue idee teologiche sulla liturgia devono essere esaminate con una scienza liturgica. Questo è ciò che facciamo come domenicani: cerchiamo la verità. Nel campo della scienza liturgica, riconosco anche Robert Taft molto stimolante.

In che modo San Tommaso ti ha aiutato a diventare il frate che sei oggi?

San Tommaso è un grande santo. Ammiro davvero la sua capacità di sintesi! Spesso ci concentriamo sui dettagli e dimentichiamo il quadro generale. San Tommaso mi aiuta a non dimenticare l’obiettivo finale!