Un’intervista con Angelicum Alumna Rebecca Clemenz

Un’intervista con Angelicum Alumna Rebecca Clemenz

 

  1.       Come sei arrivata a studiare all’Angelicum?

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Nel 2001 entrai in un bar a Roma e incontrai un gruppo di uomini che hanno cambiato la mia vita. All’epoca vivevo a Trastevere, lavoravo come guida turistica e facevo una vita degna della copertina di Cosmo. Il locale era un bar irlandese proprio dietro l’angolo del mio monolocale e quegli uomini erano dei seminaristi del Pontifical North American College.

Essendo cresciuta  come Anglicana occasionale, la libertà’ della mia nuova vita a Roma mi aveva allontanato da qualsiasi  Chiesa o luogo di culto. Facevo visite guidate in Vaticano, ero stata testimone dell’aspetto goliardico delle celebrazioni della  Giornata Mondiale dei Giovani a Roma nel 2000, e avevo visto ipocrisia dappertutto. Derisi i seminaristi: “La Chiesa Cattolica e’ uno spreco di soldi e di spazio! Vendete le Chiese e date i soldi ai poveri! Lasciate che le donne facciano le loro “scelte” per i loro corpi! Questa falsità non e’ quella che Gesu’ ha fondato. Fu una discussione animata; mi diedero una copia del catechismo e mi misero in contatto con Padre Michael Osborn, della Diocesi di Kalamazoo. Padre Osborne mi invito’ a fare una lista delle ragioni per cui non ero Cattolica, e poi a chiamarlo.

Presi la sfida seriamente, esaminai il catechismo, guardai le note e feci le mie liste. Ero sicura che sarei stata quella che avrebbe fatto crollare la Chiesa. Avrei  trovato “la Cosa” che avrebbe sciolto questa ridicola organizzazione. Molte ore dopo di lettura e discussione, la mia lista di ragioni per cui non ero Cattolica era stata buttata al vento. Quello che avevo cercato di sbrogliare aveva cominciato a prendere forma dentro di me. Avevo trovato qualcosa di bello e di vero, o piuttosto lui aveva trovato me.

Mentre mi preparavo ad entrare nella Chiesa, decisi di cominciare a studiare. Volevo sapere tutto della Fede! (posso dirvi che la mia ammirazione  per le gloriose Chiese, i dipinti e le sculture a Roma cambiò’ completamente. Ogni tour che facevo divenne una catechesi attraverso l’arte!) . Dal momento che il mio primo passo nel Cattolicesimo era stato di carattere molto intellettuale, mi fu consigliato di trovare una casa tra i Domenicani, e così’ mi rivolsi all’Angelicum.  Ho incontrato il meraviglioso Padre Wilder O.P, sono entrata nel programma di filosofia nel 2002 e mi sono laureata cum Laude nel 2004.

  1.       Che cosa fai adesso?

Al momento faccio la mamma dei nostri 4 figli, di 11, 9, 7 e 5 anni. Inoltre, faccio visite guidate in tedesco, italiano e inglese del Museo Pontificio delle Guardie Svizzere di Naters.  Dirigo un coro in chiesa e, fino a poco tempo fa’, ho cantata nel Oberwalliser Vokalensemble. Lavoro anche part-time come insegnante di inglese e attualmente sto valutando opzioni di studio post-laurea.

  1.       Quali sono le tue più’ grandi sfide/successi?

E’ un po’ un cliché, ma devo dire la mia famiglia. I miei figli sono la mia fonte principale di frustrazione e di gioia e mio marito e’ la mia roccia che mi aiuta a tenere i piedi per terra.

  1.       Dove vivi adesso?

A Naters, in Svizzera.

  1.       Qual’e’ la tua motivazione?

La mia fede ha un ruolo centrale in tutto quello che faccio. Vivere in modo autentico l’invito a “fare quello che Lui ti dice” in un mondo così’ freneticamente impegnato, soprattutto con i figli che possono essere sbattuti di qua e di là’ dalle follie della cultura moderna, e’ una sfida continua. Noi siamo fortunati a vivere in un cantone cattolico in Svizzera. Questo significa che l’intero villaggio si riunisce per la processione del Corpus Christi, per esempio. Qui c’è’ un forte senso della Comunità’ Cattolica, cosa che amo molto. Imparare ad analizzare il mondo, come ha fatto San Tommaso, aiuta a tenere le cose in ordine; aiuta a tenere Cristo al centro di ogni cosa.

  1.       Se potessi tornare indietro, che cosa diresti a te stessa quando hai iniziato?

C’è’ stato un tempo nella mia vita in cui vedevo il successo come l’unico obiettivo di tutti i miei sforzi e seguivo quello che credevo fosse necessario per avere successo. Le mie esperienze di vita, fino ad ora, mi hanno insegnato che, seguendo quello che amo, posso raggiungere non soltanto il successo, ma anche la felicità’ (nel senso più’ pieno della parola).

  1.       Dimmi in 100 parole come sei arrivata dove sei oggi

Ho lasciato la Norwich School con il massimo dei voti in matematica, chimica e biologia e sono andata prima a Sandhurst e poi a Bristol per studiare Scienze Biomediche. Dopo la diversità della Norwich School e il business della vita militare, l’università e’ stata abbastanza schiacciante, così ho accettato un lavoro part-time  come ragazza alla pari a Roma, in Italia. Cinque anni più tardi, dopo aver lavorato come guida privata per VIP, aver fatto la traduttrice, aver preso una Laurea in Filosofia ed essermi perdutamente innamorata di una Guardia Svizzera, ho lasciato Roma e mi sono sposata nell’altra Cattedrale di Norwich. Dopo un anno fantastico presso Enterprise Rent a Car a Southampton, ci siamo trasferiti a Zurigo. Negli 8 anni a Zurigo ho fatto la Catechista volontaria e ho lavorato come Direttore di Educazione Religiosa nella nostra parrocchia. Ci siamo trasferiti sulle Alpi dopo la nascita del nostro quarto figlio, nel 2012.

(Lo so che sono 150 parole, ma non posso lasciare fuori niente altrimenti si perde il filo della storia!)

 

  1.       Come pensi che l’Angelicum ti abbia aiutato ad arrivare dove sei ora?

All’Angelicum ho trovato la mia comunità cattolica. Essere circondata da persone provenienti da così tanti paesi e culture diverse mi ha permesso di sperimentare realmente la vera natura cattolica della Chiesa.  All’Angelicum ho incontrato alcuni dei miei migliori amici. Sacerdoti a cui mi sono potuta rivolgere per aiuto e per consigli, donne che hanno condiviso con me il viaggio della maternità, Sorelle che mi hanno sollevato con la preghiera quando non riuscivo a vedere al di là dei pannolini sporchi e delle notti insonni. Sapere che quella comunità e’ la’, che si basa sulla nostra esperienza condivisa della Fede (e delle lezioni di Logica di Padre Philippe-Andre Holzer O.P.!) e’ una cosa immensa. Ci sono citazioni dei nostri professori di 15 anni fa’ che ancora ricordiamo per scherzo…anche se non sarebbe appropriato parlarne qui.

  1.       Qual’e’ il tuo ricordo preferito dell’Angelicum?

La Messa col Cardinale Cottier. Io cantavo nel coro diretto da Padre Stephen Maughan (che volo’ effettivamente a Zurigo per battezzare mia figlia – la comunita’ dell’Angelicum vince ancora!). Ascoltare i Padri  che cantavano la Missa de Angelis e’ un ricordo che rimarrà per sempre.

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Un ringraziamento particolare a Letizia Miccoli per il suo lavoro di traduzione